Trailaghi Classic 2023 – a coppie

25,54 km -> 1050 mt D+
Misurazione ufficiale del percorso avvenuta sabato,  28 gennaio 2023

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Guarda il video di presentazione del percorso, passo-passo, bivio per bivio, con spiegazioni nei sottotitoli!

Descrizione del percorso

Prima parte

La prima parte del percorso è in comune con il “Trail dei Canottieri”, fino al km 5,95 circa, in corrispondenza del “Colle Sud del Montesino”

Si parte dal parcheggio basso del Circolo Canottieri Sirio, situato in Via Lago Sirio 52, ad Ivrea. Per provare questo percorso è possibile servirsi di un parcheggio pubblico 350 metri oltre la sede dei Canottieri, in direzione del Lago Sirio. Non lasciate l’auto nel parcheggio privato del Circolo Canottieri Sirio.

Proseguire su Via Lago Sirio in direzione della strada sterrata che costeggia le rive del Lago (scendere a sinistra alla sbarra rossa) e proseguire fino allo Chalet Moia. Da qualche centinaia di metri il percorso è già entrato nel comune di Chiaverano. Superare la salita oltre lo Chalet Moia e proseguire lungo il sentiero posto tra l’asfalto e la staccionata del Lago Sirio. Superato il ristorante “Il Cigno”, svoltare a sinistra per Casali Sirio, nei cui pressi si trova lo sterrato che sale verso località Bacciana (km 1,8). Da questo punto in avanti sarà possibile usare i bastoncini in gara.

Raggiunta il primo bivio per località Bacciana (km 2,18), proseguire a sinistra per entrare nell'”Anello della Bacciana”, dove si entra nel circuito dei “nostri” segnavia, all’altezza del POI 27 (“Bacciana“) e proseguire dritto, in direzione Pilone di Santa Rosalba, sul percorso dell’Ivrea Mombarone. Al Pilone di Santa Rosalba (POI 28 –  km 2,77), scendere in direzione della Monella/Palestra di Roccia. Al bivio per la “Palestra di Roccia” (POI 29 – km 3,11) lasciare lo sterrato principale e salire sulla sinistra. Ignorare tutti i bivi secondari e giungere alla “Palestra di roccia” (km 3,44) progredendo sempre sul sentiero principale ed ignorando due piccole deviazioni sulla sinistra. Al bivio “per la Monella” (POI 30 – km 3,68) tenere la destra, iniziando un sentiero balconata sopra al Lago Pistono, che troverete alla vostra sinistra, fino a giungere al ristorante “La Monella” (POI 31 – km 3,93). Superare il tratto tra il ristorante ed il parcheggio e seguire l’ampio ciottolato in discesa verso il Ponte Vauda (POI 32 – km 4,08).

Si prosegue su asfalto in direzione Regione Fiandella (POI 33 – km 4,32) svoltando a destra, sempre su asfalto. Ancora su nero bitume fino a Fiandella 2 (POI 34 – 4,65), proseguendo sempre dritti, su strada interpoderale sterrata, in direzione di Regione Putto, dove la strada diventa ciottolato e le pendenze si impennano (POI 35 – km 5,16). Un centinaio di metri oltre “Cascina Putto, al termine della salita ripida, abbandonare il largo sentiero principale per prendere a sinistra, ed iniziare il tratto più duro, per ascendere verso il Colle Sud del Montesino, via il sentiero del versante sud-est (POI 36 – palo mancante per vandalismo – km 5,57). Giunti alla sommità del Colle Sud del Montesino (POI 37 – km 5,93), il percorso dei due trail si divide. TRAILAGHI CLASSIC proseguirà a destra per la sommità del Montesino, mentre gli atleti impegnati nel TRAIL DEI CANOTTIERI affronteranno la ripida ed impegnativa discesa della “Direttissima”, sul versante sud-ovest del Montesino.

Seconda parte

I concorrenti iscritti al TRAILAGHI CLASSIC, svoltano a destra, e si continua a salire, fino a trovare la deviazione per il “Belvedere Sud”, variante al sentiero principale che si percorrerà soltanto all’andata (km 6,10). Superato il balcone del belvedere si ritorna sul sentiero principale, continuando a salire verso la vetta del Montesino (km 6,31) transitando sulla dorsale in direzione sud-> nord. Oltre il transito in vetta, incomincia la prima discesa, sul sentiero di nord est (POI 38 – km 6,39): al palo segnavia tenere la destra in discesa, che diventa particoralrmente impegnativa. Si supera un tratto di corde fisse su fondo roccioso, utili con le rocce scivolose, e si prosegue su discrete pendenze fino a trovare un piccolo ripiano con un bivio appena accennato: seguire il sentiero principale sulla sinistra. Appena oltre le pendenze ritornano ad accentuarsi percorrendo un bosco ombreggiato su fondo terroso e, giunti finalmente al pianoro finale, dopo un paio di ampie curve, si trova il bivio per immettersi sul sentiero “Campagnetta-Ponte Gaietta” (POI 39 – palo mancante per vandalismo – km 7,05).

Proseguire a destra fino a giungere al quadrivio del Ponte della Gaietta (POI 40 – km 7,50) attraversando i due grandi tratturi e puntando, dritto per dritto, alle rampe che salgono al Monte Margut. Dopo aver raggiunto il primo tratto roccioso, il sentiero procede per saliscendi, con scorci panoramici sul castello di Montalto Dora ed il lago Pistono in lontanaza, quindi esegue una virata verso nord-est per entrare nuovamente nel bosco. Ad un bivio marcato (POI 41 – Margut 1 – km 8,05), proseguire in salita per raggiungere la sommità principale, che si trova pochi metri oltre al passaggio dei cavi dell’alta tensione. Superata la vetta rocciosa arrotondata e giunti ad un punto panoramico, con una repentina svolta a destra inizia una discesa particolarmente impervia ed accidentata, che, dopo una balza ripida, attraversa un altipiano brullo, prima di immettersi, con un’ennesima calata ripida, nella zona dello stagno della Pujetta. Si aggira lo stagno tenendolo alla propria destra scavalcando un grande albero caduto a terra, per poi terminare la discesa ad un grande bivio (POI 42 – km 8,70). Al bivio ricominciare a salire, tenendo la sinistra, oltrepassando il “roccione della Curnis” e procedere in un tratto pianeggiante fino a trovare il bivio per salire al Monte della Balarina (POI 43 – km 9,00), seguendo il sentiero a destra del segnavia.

Ai piedi dell’evidente spaccatura rocciosa del Monte della Balarina, tenere la sinistra per poi salire su pendenze ripide la cupola della roccia montonata. Si attraversa il grande roccione appiattito fino a trovare un breve tratto di corde fisse che agevolano l’uscita in discesa. Proseguire sui tratti di rocce fino a procedere ad una discesa via via sempre più ripida e dissestata ai piedi della quale si trova un breve tratto pianeggiante. Proseguire sul sentiero tenendo la sinistra e ricominciare una discesa particolarmente dissestata ed infida, che termina al pianoro alluvionale della Torbiera di Chiaverano (POI 44 – km 9,70). Si va ancora avanti su pianoro, spesso fangoso, fino a raggiungere la base del Sentiero Scalup (POI 45 – km 9,86). Deviare a sinistra e iniziare la salita dello Scalup, dapprima su pendenze docili, per poi impennarsi brutalmente fino a ritornare sul grande sentiero dell’Anello del Montresco (POI 46 – km 10,15), tenendo la destra.

Il percorso procede sul largo sentiero fino a Regione Campidonio (POI 47 – km 10,70) dove si lascia il tratturo principale per prendere un sentiero più stretto, alla sinistra del segnavia. Si prosegue per saliscendi in un tratto ombreggiato fino a raggiungere un evidente bivio (POI 48 – Margut 2 – km 11,05): imboccarlo alla destra in forte discesa fino a giungere ad un breve tratto pianeggiante, situato sulle pendici sud-occidentali del Poggio Montresco (POI 49 – km 11,13). Proseguire a sinistra e rimontare fino ad un secondo bivio. Continuando a tenere la sinistra si giunge ad un valico, oltre il quale il percorso incomincia un tratto piacevolmente correvole, prima di scendere, su rampa ripida, nuovamente sul sentiero dell’Anello del Montresco. Tenere la sinistra e, dopo una decina di metri, immediatamente a destra (POI 50 – palo vandalizzato – km 11,57) sul percorso dell’Ivrea-Mombarone.

Si prosegue sul percorso dell’Ivrea-Mombarone, oltrepassando il “ponte Trailaghi” e, dopo pochi metri, incrociando una larga strada sterrata (POI 51 – palo distrutto – km 11,95) si svolta a sinistra, fiancheggiando il greto del torrente che delimita il Maresco di Bienca. Sempre proseguendo sul largo sterrato si incontra un piccolo ponte in cemento (POI 52 – rimane solo la base visibile, palo distrutto – km 12,20): proseguire dritto per raggiungere località Tomalino. Si passa su fondo asfaltato e si trova subito un bivio (POI 53 – Tomalino 1 – km 12,43) tenendo la sinistra, fino a raggiungere un secondo bivio (POI 54 – Tomalino 2 – km 12,52) arrivati al quale si lascia l’asfalto per prendere la ripida rampa su ciottoli ed erba. In pochissimi metri nuovo bivio (POI 55 – km 12,55) in località Roncole: abbandonare il sentiero principale per seguirne uno secondario sulla destra. Aggirando una serie di proprietà private si entra in un tratto di bosco molto scuro, al termine del quale incomincia una breve discesa che porta all’attraversamento della Strada Provinciale 74 (POI 56 – km 12,80). Siamo a circa metà gara.

Terza parte

Attraversata la S.P. 74, si raggiunge l’ampio sterrato appena a monte del Campo Sportivo di Bienca (POI 57 – km 12,85) e si entra nel cosiddetto “Anello Panorama”, diviso in due parti: la prima ascendente, che arriva fino a quasi al “Pra’d San Peru”, e la seconda, principalmente in discesa, ma inframezzata di saliscendi continui, oltre a scorci panoramici sul fondovalle balteo. Dal Campo Sportivo di Bienca si prosegue dunque su di un largo sentiero e, evitando ogni deviazione secondaria) si giunge fino ad un tratto pianeggiante fiancheggiato da un enorme muro di pietra sulla destra (POI 58 – km 13,67). Al palo segnavia, lasciare il sentiero in piano e svoltare in discesa scorrevole sulla sinistra: ha così inizio il tratto di ritorno dell’Anello Panorama.

Lungo la seconda parte dell’Anello Panorama si incontrano tratti veloci in discesa, inframezzati da brevi stratti in salita, il più lungo dei quali introduce ad un valico in località Deirette/Grebbia. Qui inizia una veloce discesa su ciottoli e cemento che porta rapidamente ad attraversare di nuovo la S.P. 74. Appena di fronte all’attraversamento si trova una rampa sterrata, sulla sinistra del dosso asfaltato (POI 02 – km 15,05), seguendo il quale ci si inoltra in un bel tratto di sentiero, al termine del quale si trova un caratteristico passaggio stretto tra muretti (POI 03 – palo distrutto – km 13,32). Uscire dalla strettoia dei muretti, tenendo la destra, per ritrovarsi sul grande sentiero che attraversa i poderi dell’Azienda Agrigola “Terre Sparse”, per raggiungere l’agriturismo “La Campagnetta”.

Pochissimi metri oltre “la Campagnetta” si incontra un grande bivio su strada sterrata (POI 04 – km 15,68): procedere a destra su discesa dolce, fino a incrociare nuovamente la S.P. 74. Pochi metri prima di trovare l’asfalto, seguire per il palo segnavia a sinistra (POI 05 – km 15,77) su sentiero che corre parallelo alla S.P. 74. Appena lambito l’asfalto è di nuovo ora di salire (POI 06 – km 15,90) sulla ripida rampa che porta al traverso alto del versante ovest del Montesino. Finita la rampa ripida, tenere la destra e proseguire a mezzacosta fino ad incontrare il bivio per la salita più dura della giornata (POI 07 – palo distrutto – km 16,14). Qui incomincia la micidiale ascesa lungo il versante nord-ovest del Montesino, che termina al traliccio di Terna superando pendenze importanti (POI 08 – km 16,44). Tenere la destra per ritornare in vetta al Montesino, sullo stesso sentiero già utilizzato all’andata ma che, ovviamente, viene percorso in senso inverso, direzione nord-sud. Superare la vetta del Montesino per la seconda volta ed incominciare la discesa, questa volta, al ritorno, senza passare dal “Punto Panoramico Sud” dal quale si è transitati all’andata. La discesa prosegue su pendenze impervie e con una serie di curve che, in poco tempo, riporta i corridori al “Colle Sud del Montesino” (POI 09 – km 16,92): ricongiungersi con il percorso del TRAIL DEI CANOTTIERI, scendendo lungo “la Direttissima” sud-ovest, tenendo la destra.

Quarta parte

Il percorso del TRAILAGHI CLASSIC, ricongiungendosi con quello del TRAIL DEI CANOTTIERI, prosegue dunque in discesa fino ad incrociare il sentiero che taglia a mezzacosta il versante occidentale del Montesino (POI 10 – km 17,16)) che si imbocca con una svolta a destra, in direzione nord-nord-ovest, e, con lievi saliscendi, si giunge a la Valletta (POI 11 – km 17,75). Al palo segnavia, svoltare a sinistra e, dopo pochi metri, tagliare i due tornanti e proseguire dritti, dal secondo tornante, entrando nel “Sentiero Grigio dei Cinghiali” (POI 12 – km 17,83). Il bellissimo single track che si apre alla corsa raggiunge una caratteristica passerella di legno, che permette di superare agevolmente una zona umida colma di pietre infide, terminata la quale, in pochi metri, si giunge al cemento della strada per Cascina Valsasche (Vuanela). Si risale la strada per una ventina di metri e si svolta a sinistra entrando nel “Sentiero Porpora dei Cinghiali” (km 18,10). Il bel sentiero supera una zona molto panoramica ed aperta su Biò (Panchina del Pensatore e, dopo poco, altalena), e permette di aggirare la cima appiattita del Monte del Rosello. Imboccato un tratto di discesa alquanto ripida, il segnavia dei cinghiali “rosso e verde”, indica la nuova direzione: a sinistra, sul “Sentiero Rosso dei Cinghiali” (km 18,46).

Proseguendo sul “Sentiero Rosso”, dopo aver superato una serie di piccoli saliscendi nascosti dal bosco e dagli anfratti naturali delle colline moreniche, il sentiero prende improvvisamente a scendere, nei pressi di una rampa per salti MTB, fino a giungere ad un sentiero affiancato da uno stagno (km 18,77), raggiunto il quale si svolta a sinistra con una curva ad angolo retto. Proseguire nella fitta boscaglia, tenendo lo stagno alla propria destra, fino a raggiungere un cartello indicatore del bivio per il Sentiero dei Cinghiali “Rosso” o “Blu” (km 18,82). Continuare sul Sentiero Rosso dei Cinghiali, tenendo la sinistra, ed affiancando un secondo stagno, che deve sempre essere tenuto alla propria destra.

Il sentiero prosegue affiancando una caratteristica zona di grandi massi erratici per poi condurre, dopo una bella discesa facile nel “Piano dei Cinghiali” che deve essere attraversato dritto per dritto, ignorando le strade e sentieri (appena abbozzati) che portano a sinistra del pianoro, fuori traccia. Oltrepassato il pianoro, si passa sotto ad un albero caduto, che disegna un caratteristico arco appena oltre il quale il sentiero scende con decisione appena sopra l’alveo di un torrente, immissario del Lago Nero. La discesa termina alla “Casa del Pescatore” (POI 13 – km 19,20). Il percorso di gara prosegue lungo il periplo del Lago Nero, tenendo la destra, lungo la riva nord del lago. Superare una piccola cappella votiva e raggiungere il bivio “Lago Nero Ovest” (POI 14 – 19,75): a questo punto proseguire dritti per scendere verso i “Rumanin” (maresco di Borgofranco) su largo sentiero, inframezzato da alcuni tratti con colate di cemento. Terminata la discesa (POI 15 – km 20,12), svoltare a sinistra, su larga interpoderale terrosa, in direzione Montalto Dora. Un lungo tratto pianeggiante porta al bivio per la salita per Cascina Leona (POI 16 – km 20,62), che si imbocca alla sinistra, lasciando l’ampio tratturo per un sentiero stretto che diventa ben presto ripido.

Quinta parte

Con un tratto di sentiero che porta verso Cascina Leona (ruderi di un vecchio gruppo di case nascoste in un fitto bosco), inizia la risalita che porterà fino alla cima del Maggio passando dal Roc Tupin. Superato il dosso poco oltre l’ultimo rudere di Cascina Leona, il sentiero scende nuovamente fino a raggiungere il periplo del Lago Nero, sulla sponda sud (POI 17 – km 21,19) e prosegue con lievi saliscendi su bel fondo corribile, fino a giungere ad un evidente trivio. Occorre proseguire nel sentiero di centro (a fianco della staccionata protettiva) ed ignorare il sentiero di sinistra (lungolago) ed il sentiero di destra (Sentiero Azzurro dei Cinghiali), su media salita, che termina al Pian de l’Andarera (POI 18 – km 21,75) per poi svoltare a destra per una salita che diventa ben presto ripida. Dopo alcuni risalti si arriva sull’ampia Costa del Maggio, all’intersezione con la strada che sale dal versante opposto della Valsorda. Continuare a tenere la destra, superare una sbarra metallica fino ad incontrare un nuovo segnavia (è un palo provvisorio senza QR code), che indica la direzione per lo spettacolare passaggio del Roc Tupin, autentico balcone-belvedere sul Lago Nero, il Mombarone e la valle Baltea. Si supera il salto roccioso anche grazie a delle corde fisse che ne agevolano il passaggio, per proseguire fino a ritrovare il sentiero della Costa del Maggio (POI 19 – km 22,34).

Dopo un breve tratto molto ripido si giunge alfine all’ampio spazio della radura del Monte Maggio, con spettacolare vista sul castello di Montalto Dora. Tenere la sinistra su discesa terrosa e, dopo 4 curve, si trova il piccolo bivio (POI 20 – km 22,79) che taglia la sommità del Monte Corvero immettendosi in un tratto di discesa ripido, stretto ed impegnativo. Giunti ad un ampio sterrato, appena a valle del castello, la discesa prosegue sino ai piedi del Monte Corvero, raggiungendo la grande strada ciottolata che da Montalto Dora porta a lago Pistono. Al bivio (POI 21 – km 23,36), tenere la destra in direzione dell’area picnic “degli Alpini” (acqua a disposizione). Imboccare il bivio appena oltre l’area picnic con una leggera risalita, abbandonando il ciottolato principale (POI 22 – km 23,45) e proseguendo sulla “Strada delle Vigne”. Dopo un tratto in lieve salita, la strada si restringe improvvisamente (attenzione a non farsi trasportare dalla strada principale che entra in una proprietà privata) e scende, attraverso un piccolo passaggio, lungo un sentiero affiancato da muri alti. La discesa termina in zona della diga del lago Pistono. Tagliare il tratto in asfalto salendo a sinistra di una costruzione (POI 23 – km 23,83) lungo un passaggio stretto e poco agevole, per rientrare sull’asfalto di Regione Montaragna, fino alla chiesa di Santa Croce (km 24,12). Lasciare l’asfalto e tenere la destra (il vecchio percorso prevedeva la discesa verso le sponde del lago Pistono, a sinistra), dapprima ancora su asfalto, poi proseguendo sempre in piano, su sterrato. Proseguire fino all’evidente segnavia della “Via Francigena”, seguendo la svolta dettata dal tornante a sinistra (km 24,58). Qui incomincia l’ultima salita del percorso, che culmina al colletto di Regione Trucco (km 24,85). Da qui in avanti, solo discesa fino al traguardo, passando alla destra della cappella di San Pietro Martire (km 25,10), poi nuovamente asfalto fino a via Lago Sirio, senza imboccarla. Al grande bivio, tenere la sinistra per scendere lungo un sentiero “seminascosto” che, in breve, riporterà in zona traguardo-parcheggio basso del Circolo Canottieri Sirio (km 25,50 circa).

 

Mappa con suddivisione chilometrica ed indicazione controlli, ristori e cancello orario (km 12,85 – limite orario 3h).

Suddivisione chilometrica del percorso.